Dal tempo ordinario alla Quaresima
La liturgia della Parola di oggi è racchiusa, se volete tra due parole: santità e perfezione. La prima lettura che riporta la proposta di Dio: siate santi, come io sono santo, e il vangelo siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. E la Parola di Dio ci protegge, ci custodisce, impedendoci di rimanere intrappolati, invischiati sulla superficie. Il santo non è quello con l'aureola, che guarda verso il cielo con aria trasognata e accompagna con il gesto delle sue mani raggi di luce che escono dal cuore. Il santo vive la concretezza dell'amore: non coverai l'odio, non ti vendicherai, non serberai rancore, amerai. In questo cammino di perfezione, di completamento, di pienezza (sono venuto a dare pieno compimento) che ti porta a capire che prossimo non è quello come te (una visione poco sapiente dell'uomo portava ad affermare unanimemente questo: il prossimo è quello della tua stessa razza e della tua stessa religione) ma anche il tuo nemico è tuo prossimo. Gesù, proprio per questa ragione arriverà a raccontare la parabola del Buon Samaritano.
don Marco Pozza